La reggenza di Agnese di Poitou e la fine del “Privilegium Othonis” (Parte II)

I. PREMESSA

Dopo la morte di papa Niccolò II (†1061), la situazione divenne incandescente.

La nobiltà romana trovò un nuovo capopopolo in tal Cencio che, contrario alla riforma avviata della Chiesa, riuscì a convincere alcuni ecclesiastici alla propria causa. In tal modo si incaricò di conferire il patriziato e i diritti-doveri che ne comportavano al piccolo Enrico IV (1050-1106). Inviando al giovane rampollo della dinastia salica — che regnava sotto la reggenza della madre Agnese di Poitou (1025-1077) — i simboli del patriziato, vale a dire la clamide verde, la mitra, l’anello e il diadema, egli chiese l’elezione di un nuovo pontefice.

La crisi vissuta da Roma si estese anche a Milano, dove prassi consuetudinarie rischiavano di venir debellate dalla riforma in atto: anche qui non erano pochi i casi di concubinato e di simonia. Quello che poté essere considerato un problema ristretto all’ambito religioso ebbe, invece, conseguenze di ordine sociale e politico, generando tumulti e movimenti di rivolta, come quello detto “Pataria”, dal nome del mercato di stracci di Milano. I fratelli Landolfo (†1061) ed Erlembaldo (†1075), della nobile famiglia dei Cotta, divennero i capi del movimento.

II. ALESSANDRO II E L’ANTIPAPA ONORIO II

Nella concitata situazione creatasi, sfociata in una sorta di guerra civile, Ildebrando di Soana (†1085) si mosse per far eleggere Anselmo da Baggio (†1073), vescovo di Lucca, che nel 1061 divenne Papa con il nome di Alessandro II.

Questi, seppur favorevole alla pataria, ebbe comunque buoni rapporti con la casa imperiale e, scortato a Roma da Roberto il Guiscardo (†1085), riuscì a raggiungere il Laterano, dopo alcuni scontri tra l’armata che lo proteggeva e quella delle forze fedeli alla corona imperiale. Frattanto, in un concilio tenutosi a Basilea, veniva eletto un antipapa, Cadalo (†1072), che assumeva il nome di Onorio II. Il concilio dichiarava invalida l’elezione di Alessandro II e abrogava il decreto di Niccolò II.

L’antipapa Onorio II scese verso Roma scortato da un esercito: per volontà dell’imperatrice Agnese di Poitou, fu accompagnato dall’arcivescovo Benzone di Alba (†1085?).

Alcune cronache presentano Benzone come uno spavaldo, fiero di poter agire per conto dell’imperatrice. Come un romano dei tempi antichi, affrontò papa Alessandro II nel Circo Massimo, rivolgendogli una serie di accuse. Lo definì spergiuro, traditore, intruso e arrivò a intimargli di gettarsi ai piedi dell’imperatore per chiedere perdono. Più che il papa e l’antipapa, figure piuttosto secondarie nonostante la posizione, furono uomini come Benzone a occupare la scena di quel periodo.

Nei complessi giochi di potere, come un mosaico le cui tessere cambiano posizione continuamente, ogni attore politico del tempo cercò il proprio tornaconto. Così fece anche la corte orientale che, nel tentativo di scacciare i Normanni dalle Puglie, appoggiò l’antipapa Onorio II, cercando intese proprio con Benzone.

Frattanto il Duca di Lotaringia, Goffredo III il Barbuto (997-1069), decideva di muover battaglia contro Onorio II, giungendo poi a sancire una sorta di tregua tra i due ecclesiastici rivali, invitandoli a ritornare presso le loro diocesi. Goffredo il Barbuto si recò quindi presso l’imperatrice, per sollecitarne l’intervento.

III. COLPO DI STATO: ENRICO IV SOTTRATTO ALLA MADRE

In una complicata situazione quale quella originatasi a seguito della spaccatura tra riformisti e non riformisti, ogni mossa poteva fare la differenza e per questo ogni mossa fu tentata per condurre gli attori in gioco a raggiungere il proprio obiettivo.

Non si risparmiò a una madre di vedersi sottratto il figlio, come accadde ad Agnese di Poitou per opera del vescovo Annone di Colonia (1010-1075), che le tolse la reggenza e tenne in ostaggio il piccolo Enrico IV, detenendo di fatto egli stesso il potere. Questo evento riporta alla memoria quanto accaduto circa ottant’anni addietro all’imperatrice Teofano (960-991) e al piccolo Ottone III (980-1002) per opera del duca Enrico il Litigioso (951-995).

Per volontà di Annone, fu convocato un concilio ad Augusta nell’Ottobre del 1062, nel quale si legittimò papa Alessandro II e si condannò l’antipapa Onorio II. Il legittimo pontefice ad inizio di Gennaio del 1063 poté essere condotto a Roma da Goffredo III di Lotaringia e prese possesso del palazzo del Laterano.

IV. IL CONCILIO DI MANTOVA

Un rovescio di fortuna condusse Annone, ad appena un anno dal concilio di Augusta, a perdere terreno ed essere sostituito dall’arcivescovo Adalberto di Brema (1000-1075?). Questi appoggiò Onorio II, che diede di nuovo battaglia arrivando fin sotto Castel Sant’Angelo. Forte delle proprie ricchezze, poté armare l’esercito che gli servì per prendersi la Cathedra Petri: l’oro riuscì a comprare molti sodali.

Per circa un anno andò avanti questa situazione di guerra civile, fin quando un nuovo rimescolamento di carte condusse l’infaticabile Ildebrando di Soana a riacquistare potere presso i territori tedeschi, dove nel frattempo anche Annone riuscì a recuperare terreno.

Nel 1064 un nuovo concilio, tenutosi questa volta a Mantova, condannò in contumacia l’antipapa Onorio II, mentre Alessandro II fu nuovamente legittimato come pontefice.

V. PIER DAMIANI

Nato probabilmente da umili origini, Pier Damiani (†1072) fu una personalità fuori dal comune, versatile, così come varia e copiosa è la produzione letteraria di cui fu autore, spaziando dalle epistole, ai sermoni, ai trattati di teologia.

Ebbe notevoli competenze giuridiche grazie alle quali poté raggiungere fama e agiatezza, ma non fu stimato solo per questo. Si adoperò attivamente per riformare il clero, cercando di eliminare i mali che lo attanagliavano, simonia e concubinato, e adoperandosi affinché la meritocrazia fosse la strada da seguire per garantire un clero degno del ruolo chiamato a svolgere.

In buoni rapporti con l’imperatore Enrico III il Nero, aveva affiancato molti dei pontefici saliti sul trono di San Pietro, da Gregorio VI a Leone IX. Aveva lungamente affiancato anche Ildebrando di Soana e insieme a questi fu considerato l’anima della riforma, nonostante poi si fosse allontanato da lui.

Attivo anche come diplomatico, una delle ultime missioni affidategli sarebbe stata quella di recarsi presso Enrico IV per convincerlo, pena la scomunica, a non separarsi dalla consorte Berta di Savoia (†1087).

È nota l’opera “Disceptatio synodalis“, rivolta contro Onorio II e resa sotto forma di dialogo: in questo lavoro Pier Damiani argomentò le opinioni in merito all’elezione di papa Alessandro II, di cui fu difensore nel concilio di Augusta.

Dante Alighieri (1265-1321), nella “Commedia”, lo avrebbe menzionato nel Settimo Cielo del Paradiso:

In quel loco fu’ io Pietro Damiano,

e Pietro Peccator fu’ ne la casa

di Nostra Donna in sul lito adriano.

Poca vita mortal m’era rimasa,

quando fui chiesto e tratto a quel cappello,

che pur di male in peggio si travasa.

(“Paradiso”, Canto XXI, vv.121-126).

VI. CONCLUSIONI

Nell’arco di tre anni, dalla morte di papa Niccolò II, avvenuta nel 1061, al concilio di Mantova del 1064, si verificò lo scisma in seno alla Chiesa tra riformisti e antiriformisti, mentre due guerre civili videro le città di Roma e Milano divenire teatro di scontri violenti e Goffredo III di Lotaringia svolgere un ruolo di primo piano quale mediatore nelle discordie originatesi a quel tempo. Papa Alessandro II e l’antipapa Onorio II, seppur più sanguigno questi rispetto il rivale, non furono in grado di emergere nel panorama del tempo, offuscati dalle più predominanti personalità degli uomini che li attorniavano, fra cui l’instancabile Ildebrando di Soana, che sarebbe salito, dopo la morte di Alessando II, alla Cathedra Petri con il nome di Gregorio VII, vera mente della riforma della Chiesa che da lui avrebbe preso il nome.

VII. LE FONTI

– Ferdinand Gregorovius, Storia di Roma nel medioevo dall’età carolingia al XI secolo, vol. II, ed. Res Gestae, 2016;

– Enciclopedia dei Papi, edita dalla Treccani, alla voce “Alessandro II papa“;

– Dizionario biografico degli italiani, edito dalla Treccani, alla voce “Pier Damiani“, a cura di U. Longo;

– Enciclopedia dei papi, edita dalla Treccani, alla voce “Onorio II papa“, a cura di S Cerrini.

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