Ottone I (912-973) e suo figlio, Ottone II (955-983), non furono soli nella gestione del loro dominio. Due donne, altrettanto forti e potenti, furono accanto ai loro consorti e seppero dare prova di notevole coraggio ed energia nei momenti più difficili della loro vita.
Queste due donne furono Adelaide di Borgogna (928/933-999) e Teofano (955-991).
ADELAIDE DI BORGOGNA
Figlia di Rodolfo II di Borgogna (888-937), re d’Italia dal 922 al 926, e di Berta di Svevia (907-962), la giovane Adelaide trascorse una vita tranquilla nella natia Orbe fin quando suo padre morì nel 937, lasciando lei, la madre e suo fratello Corrado (925-993), detto il Pacifico, nelle mire di Ugo di Provenza (880-947).
Costui, che si era accordato con Rodolfo II di Borgogna per cingere la corona del Regno d’Italia lasciando al rivale il possesso della Provenza, fu un uomo spregiudicato e dissoluto e non si fece alcuno scrupolo di giocare con le vite delle due donne, usandole per i suoi scopi già subito dopo la morte di Rodolfo II di Borgogna.
Sposata in quarte nozze Berta di Svevia in modo da legittimare il controllo sui possedimenti delle due donne, Ugo di Provenza, facendo seguito agli accordi presi per i due giovani quando erano poco più che bambini, li fece unire in matrimonio: la giovane e bella Adelaide aveva allora sedici anni, Lotario II (925-950) era di poco più grande.
I due giovani erano pedine nelle mani di Ugo di Provenza che in quegli anni era impegnato nell’estenuante lotta contro Berengario II d’Ivrea (900-966) per il controllo del Regno d’Italia.
E se la morte non lo avesse colto nel 948 in Provenza dove si era ritirato, molto probabilmente sarebbe di nuovo giunto in Italia a riprendersi la corona del regno che aveva lasciato al figlio Lotario II.
Questi, uomo totalmente diverso dal padre, resse la corona dal 947 al 950, ma di fatto doveva contenere l’altrettanto potere che Berengario II d’Ivrea aveva in Italia.
Nel 950, il giovane Lotario II trovò la morte, forse per avvelenamento, lasciando il campo libero al rivale.
Adelaide perse non solo il marito ma anche un valido aiuto contro le pretese di Berengario II d’Ivrea e di suo figlio Adalberto II con il quale si cercò di farla sposare: la donna era infatti molto potente per via della dote che il marito le aveva lasciato e soprattutto minava il potere di Berengario II.
Contraria al matrimonio, la giovane Adelaide fu fatta prigioniera da Berengario II, rinchiusa in una fortezza sul lago di Garda nel 951, sottoposta a vessazioni e privazioni, ma – forte dell’aiuto di suoi fedelissimi – la giovane donna, che era anche madre della piccola Emma (948/950-988), la figlia avuta da Lotario II, riuscì fortunosamente a trovare rifugio a Canossa, dove vi giunse grazie all’intervento del vescovo Adelardo e qui chiese l’intervento del grande Ottone I, l’unico in grado di ostacolare le pretese di Berengario II d’Ivrea e di suo figlio Adalberto II, come effettivamente fece, relegandoli al ruolo di suoi vassalli.
Era il 951, Ottone I aveva 39 anni, Adelaide invece ne aveva 20, divenne sua moglie ed iniziò una nuova vita.
Già madre di Emma, con Ottone I ella ebbe Enrico e Bruno, morti prematuramente, Matilde (955-999) e Ottone II (955-983).
Di Ottone I fu una fidata consigliera, forse sua fu l’idea di associare al trono in giovane età Ottone II, prendendo ad esempio quanto fatto da Ugo di Provenza con Lotario II, e importante alleata nel Regno d’Italia dove aveva contatti ed amicizie.
Dopo la morte del marito, Adelaide fu al fianco del figlio Ottone II per un certo tempo, dal 973 al 978, poi, forse a seguito di maldicenze riportate al sovrano circa il comportamento della madre, oppure per una offesa arrecata da Ottone II alla genitrice quando entrò in disputa con Lotario IV (941-986), genero di Adelaide, madre e figlio si allontanarono per circa due anni.
La riappacificazione avvenne intorno al 980, quando Ottone II e sua madre si incontrarono a Pavia e il giovane sovrano si inginocchiò ai piedi della madre.
Da allora la donna fu al fianco del figlio e della sposa di lui, Teofano, nonostante, secondo quanto riportano le fonti, tra le due ci fossero forti rivalità.
Il fascino della vita rocambolesca di questa donna, di cui si tramanda anche un’indole buona e dedita al prossimo, catturò l’attenzione del mondo musicale che l’omaggiò con l’omonima opera lirica di Gioacchino Rossini.
TEOFANO
Nipote di Giovanni I Zimisce (925-976), imperatore romano d’Oriente, Teofano entrò nella famiglia sassone in seguito agli accordi presi tra lo zio e Ottone I, che aveva inviato una seconda delegazione guidata dall’arcivescovo di Colonia Gerone (900-976) per tale motivo.
Nell’occasione stessa del matrimonio avvenuto nell’Aprile del 972 Teofano fu anche incoronata co-imperatrice da Papa Giovanni XIII (†972).
Bella, elegante, la giovane era culturalmente diversa dalla famiglia in cui era stata catapultata per esigenze politiche.
Madre di Adelaide (977-1032), Sofia (978-1039), Matilde (979-1024), Ottone III (980-1002) e di una gemella di quest’ultimo morta prematuramente, giovane al pari del marito, Teofano fu al suo fianco nei difficili anni del regno in cui le varie insurrezioni nei confronti del potere di Ottone II costrinsero questi ad intervenire personalmente su più fronti.
Teofano ed Adelaide, nonostante la rivalità, insieme a Matilde di Quedlinburg, figlia di Adelaide e cognata di Teofano, seppero unire le loro forze quando nel 983, alla tenera età di tre anni, il piccolo Ottone III fu tenuto come ostaggio da una loro vecchia conoscenza, quel Enrico il Litigioso (951-995) che, tornato libero nel 983 dalla prigionia cui lo aveva confinato Ottone II morto prematuramente nello stesso anno, contava di ampliare il proprio potere cercando alleanze tra i duchi sassoni.
Le tre donne seppero reagire alla sfida di Enrico il Litigioso, anche grazie all’appoggio di loro fedelissimi ed Enrico, ormai certo di non essere in grado di continuare ad opporsi alle tre donne, si presentò loro supplicando il perdono che esse concessero.
Nonostante i contrasti, Adelaide e Teofano ebbero una vita quasi simile.
Entrambe spose in tenera età, straniere in corti diverse da quelle dove erano nate, colte, Adelaide parlava francese, latino, volgare e tedesco, Teofano era amante dell’arte e con sé portò molti artisti della sua terra; forti, coraggiose, tutte e due messe alla prova dalla durezza della vita.
Attente all’educazione dei figli considerato che Ottone II era un uomo colto a dispetto della poca cultura del padre e dell’amore di Ottone III per il mondo greco, tanto caro a sua madre.
Sono più i punti di contatto tra le due che non le differenze, eppure non legarono.
Adelaide sopravvisse alla nuora che morì nel 991 a Nimega dopo una malattia.
A questa donna di 60 anni fu affidata la cura e l’educazione del giovane Ottone III.
LE FONTI
– Keller, H. Gli Ottoni una dinastia imperiale fra Europa e Italia (secc. X e XI), Carocci editore, 2021;
– Ferdinand Gregorovius, Storia di Roma nel medioevo dall’età carolingia al XI secolo, vol. II, ed. Res Gestae, 2016;
– Thietmar di Merseburg, Cronaca, Introduzione e traduzione i Matteo Taddei, presentazione di M.Ronzani, appendice di P.Rossi, Pisa University Press, 2018;
– Golinelli, P. Adelaide, Regina Santa d’Europa, Jaca Book, 2000.