1. LE ORIGINI FAMILIARI E LA FEDE LUTERANA
Eugenio Dupré Theseider nasce a Rieti il 22 Marzo 1898, figlio di Francesco Dupré Theseider e Fanny Rettig. La famiglia, di origine francese, si è stabilita a Roma per ragioni di natura commerciale nella seconda metà del XVIII Secolo, per spostarsi poi a Rieti. Il bisnonno Francesco era stato un ufficiale napoleonico, veterano delle campagne di Spagna e di Russia; il nonno Eugenio, ingegnere, era stato direttore dei lavori nei porti di Napoli e di Messina, poi professore e preside nel liceo di Rieti; il padre Francesco, professore di chimica e fisica nei licei, socialista, antinterventista e per questo costretto a lasciare l’insegnamento, aveva sposato una pittrice di fede luterana.
Cresciuto egli stesso nella fede luterana, Eugenio si sposa nel 1931 con Hedwig von Selchow, anch’ella luterana. La coppia ha tre figli. La fede religiosa, profondamente sentita, costituisce un elemento centrale della sua formazione ed egli partecipa attivamente alla vita della comunità valdese di Roma.
2. LA FORMAZIONE
Eugenio Dupré Theseider frequenta per due anni la facoltà di medicina di Roma (1915-1917), è arruolato come sergente nella Sanità militare (1917-1919), prima all’ospedale militare di Milano poi al fronte per gli ultimi otto mesi della Prima Guerra Mondiale (1914-1918). Al termine del conflitto cambia indirizzo di studi, iscrivendosi alla facoltà di lettere, prima a Roma dove ha come maestri Pietro Fedele (1873-1943) ed Ernesto Buonaiuti (1881-1946), poi a Bologna, dopo il trasferimento della famiglia. Qui si laurea (1922) con Carlo Errera (1867-1936), presentando una tesi storico-geografica sul lago Velino, poi pubblicata nel 1939.
Non ha ancora terminato gli studi, quando pubblica a Rieti il suo primo saggio, “L’abbazia di S. Pastore presso Rieti” (1919), dove unisce gli interessi storico-geografici a un’attenta analisi delle testimonianze archeologiche, epigrafiche, documentarie e monumentali.
Nell’anno accademico 1923-24 è assistente volontario di geografia, ma gli interessi per la storia dell’arte lo portano ad accettare nello stesso anno l’incarico come professore di storia dell’arte presso il liceo “Galvani” di Bologna, e nell’anno successivo l’incarico di assistente volontario alla cattedra di storia dell’arte tenuta da Igino Benvenuto Supino (1858-1940), che gli affida la revisione del “Manuale di storia dell’arte italiana” (1925).
Di formazione medico, geografo, storico dell’arte, è molto attirato anche dalle cosiddette scienze ausiliarie della storia, come provano il saggio “Appunti di numismatica medievale. Il ripostiglio di Cermignano”, pubblicato negli “Atti e memorie dell’Istituto italiano di numismatica” (1921) e “Lo stemma di Rieti. Studio araldico-storico”, pubblicato in “Terra sabina” (1923-1924), che riprenderà con “Sugli stemmi delle città comunali italiane”, nell’ambito di “La storia del diritto nel quadro delle scienze storiche” (1966).
3. GLI STUDI SU SANTA CATERINA DA SIENA E L’INSERIMENTO NELL’ÉLITE STORICA ITALIANA
Eugenio Dupré Theseider insegna nei regi istituti tecnici inferiori dal 1924 al 1928, quando il vecchio maestro Pietro Fedele, divenuto ministro della Pubblica Istruzione, gli affida un comando triennale, poi rinnovato fino al 1934, alla “Scuola storica nazionale” presso l’Istituto storico italiano. Qui riceve dallo stesso Fedele l’incarico dell’edizione critica dell’epistolario di santa Caterina da Siena (1347-1380), opera nella quale si distingue per metodo, tenacia e spiccate propensioni verso gli aspetti storico-religiosi della vita medievale.
Aveva già dimostrato interesse al tema con il saggio su “La cronologia delle lettere politiche di s. Caterina e la critica moderna” (1924), ma in questo periodo pubblica “Il problema critico delle lettere di s. Caterina da Siena” (1933), cui faranno seguito “I papi di Avignone e la questione romana” (1939), “Sulla composizione del ‘Dialogo’ di s. Caterina da Siena” (1941), e più avanti anche “Il mondo cittadino nelle pagine di s. Caterina” (1963). Le ricerche filologiche sulla Santa si accompagnano sempre alla riflessione di natura storica e culturale in un costante e ravvicinato confronto storiografico con la produzione contemporanea.
Iscritto al Partito Nazionale Fascista (1932), conseguita la libera docenza in storia medievale e moderna (1934), il Dupré Theseider beneficia dell’amicizia di Gioacchino Volpe (1876-1971) e svolge a Roma corsi dedicati ai papi avignonesi a partire dal 1937, alla politica degli Stati italiani del Quattrocento dal 1939, a Niccolò Machiavelli (1469-1527) dal 1940. Sono anni in cui collabora con le pubblicazioni della “Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti” edita dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani degli Alfieri (1877-1961) e lavora a fianco di Ottorino Bertolini (1892-1977), di Raffaello Morghen (1896-1983), di Federico Chabod (1901-1960), Walter Maturi (1902-1961), Carlo Morandi (1904-1950), con i quali tra intersezioni e contrasti si scambia in alcuni dei ruoli più prestigiosi delle scienze storiche italiane, dall’Accademia dei Lincei alla Giunta centrale per gli studi storici, fino al passaggio ai ruoli universitari per vincita del concorso a cattedra (1942).
All’epoca si trova però a Lubiana, presso il cui ateneo ricopre la cattedra onoraria di storia d’Italia, con corsi sulla città italiana nel Medioevo, sull’importanza storica di santa Caterina da Siena, sulla storia moderna d’Italia, sulle città della Dalmazia e i loro rapporti con le città adriatiche: il ministro Giuseppe Bottai (1895-1959) lo esonera dall’obbligo dell’insegnamento presso quella università perché possa proseguire in Slovenia nelle sue attività didattiche, particolarmente apprezzate in quanto svolte nella lingua del paese.
Rientrato in Italia nel pieno della Seconda Guerra Mondiale (1939-1945), ottiene un incarico all’università di Roma nel 1943, ma già nel 1944 raggiunge prima Padova e poi Milano. Terminato il conflitto, riprende l’attività ordinaria, raggiungendo l’università di Messina nel 1946 e quella di Bologna nel 1947. Gli anni bolognesi segnano alcuni degli interessi di ricerca ai quali, oltre agli studi cateriniani, rimane più legato il suo nome: la storia della città e la storia dell’eresia.
Negli anni che seguono mantiene molti contatti internazionali, attestati dagli inviti per convegni e conferenze in Spagna, Belgio, Austria, Germania e Ungheria. Nel 1955 riceve a Madrid la commenda dell’Ordine civile di Alfonso X il Saggio. A Bologna, l’inserimento nel tessuto culturale è testimoniato dalla partecipazione alle attività della “Accademia delle scienze”, della “Deputazione di storia patria”, di cui nel 1965 diviene vicepresidente, e del “Comitato per la storia del Risorgimento”, per il quale diventa commissario straordinario per la catalogazione delle Carte Minghetti.
Nel 1962 è trasferito presso l’università di Roma, dove ricopre la cattedra di storia della facoltà di magistero. Dal 1964 al 1968, gli vengono affidati anche la direzione dell’Istituto di scienze storiche e l’incarico di scienze ausiliarie della storia presso la “Scuola speciale per archivisti e bibliotecari”.
Collocato fuori ruolo nel 1968, all’età di settant’anni, nel 1973 diventa “Consigliere della Deputazione di storia patria, benemerito della scuola, dell’arte e della cultura” e commendatore al merito della Repubblica. Due anni più tardi, il 21 Settembre del 1975, muore a Le Foci, presso Portoferraio (LI).
4. LE TEMATICHE DELLA SUA RICERCA STORICA
Non è possibile collocare l’approccio eclettico di Eugenio Dupré Theseider all’interno di una “scuola“, né d’altra parte egli riuscito a formare una scuola propria, malgrado la profonda e instancabile dedizione all’insegnamento e malgrado i tanti rapporti di affetto e di stima che è stato capace di attivare.
Uno dei temi da lui più sviluppati è quello della città medievale, sia concentrandosi su Roma, città peculiarissima, con “L’idea imperiale di Roma nella tradizione del Medioevo” (1942) e “Papato e Impero in lotta per la supremazia”, parte di “Problemi storici e orientamenti storiografici” (1942), ma anche in “Questioni di storia medievale” (1942), sia più in generale, soprattutto con le dispense per i suoi corsi universitari: “Aspetti della città medioevale italiana” (1956), “La città medioevale in Europa” (1957); “Roma: La città di pietra” (1964), “Come si studia il fenomeno cittadino” (1965), “La stratificazione sociale” (1965). Di questo periodo è anche il saggio “Loreto e la città-santuario” (1959).
Per quanto attiene al tema dell’eresia medievale, oltre all’affinità dovuta alla confessione religiosa, risulta determinante l’influenza di Gioacchino Volpe, ma le puntuali discussioni storiografiche su cui si fondano i suoi corsi mettono in evidenza una posizione equilibrata, lontana da ogni univocità interpretativa: così in “Introduzione alle eresie medievali” (1953), ma anche in “L’eresia a Bologna ai tempi di Dante”, pubblicata negli “Studi storici in onore di G. Volpe” (1958),
Altri temi affrontati dal Dupré Theseider sono legati alla storia politica e culturale italiana nel Basso Medioevo e nella prima Età Moderna: “Niccolò Machiavelli diplomatico”, in “L’arte della diplomazia nel Quattrocento” (1945), “Enea Silvio Piccolomini umanista” (1955), “L’intervento di Ferdinando il Cattolico nella guerra di Pisa”, negli atti del “V Congreso de historia de la Corona de Aragón” tenutosi a Saragozza (1954), “La politica italiana di Alfonso il Magnanimo”, nel “VI Congreso de Historta de la Corona de Aragón” tenutosi a Palma de Mallorca (1955), “La politica italiana d’Alfonso d’Aragona” (1957), “I papi medicei e la loro politica domestica”, pubblicato in “Studi fiorentini” (1963). Non si possono tacere infine gli studi ottoniani, che trovano pubblicazione in “Ottone I e l’Italia”, in “Renovatio Imperii” (1963), “La ‘grande rapina dei corpi santi’ dall’Italia al tempo di Ottone I” (1964), e “Vescovi e città nell’Italia precomunale”, in “Vescovi e diocesi in Italia nel Medioevo” (1964).
5. LE FONTI
AA.VV., Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti, Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani, voci varie.
AA.VV., Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani, Volume 42 (1993), voce “Duprè Theseider, Eugenio”, curata da Sofia Boesch Gajano (n. 1934).