Come nacque il potere degli Asburgo in Austria

La Casa d’Asburgo ha regnato sull’Austria esattamente per 636 anni, dal 1282 al 1918 (incidentalmente meno di quanto i Wittelsbach abbiano regnato sulla vicina Baviera). Ma come nacque questo dominio che ha segnato la storia d’Europa ?

Gli Asburgo non erano di origine austriaca. I primi esponenti della dinastia sono attestati nel X secolo nella Svizzera centrale, tra Zurigo e Basilea, dove possedevano il Castello di Habsburg, in una località vicina all’odierno confine tra Svizzera e Germania. Tra il X e il XIII ampliarono i loro domini estendendoli anche ai territori oggi francesi dell’Alta Alsazia, a nord-ovest di Basilea sulla sponda sinistra del Reno.

L’Austria invece era nel XIII secolo un territorio politicamente già ben definito originato dalla antica Marca Orientale di origine carolingia. Apparteneva alla Casa di Babenberg, i cui membri portarono il titolo di Marchesi sino a quando nel 1156 l’imperatore Federico Barbarossa, con il cosiddetto Privilegium Minus, elevò il marchesato a ducato. Già nel 1145 il marchese (poi duca) Enrico II aveva portato la capitale dell’Austria a Vienna.

La catena di eventi che portò gli Asburgo a impadronirsi dell’Austria ebbe inizio il 15 giugno 1246 quando il Duca d’Austria Federico II il Litigioso, sempre in lotta con i suoi vicini Ungheresi, trovò la morte in battaglia sulle sponde del fiume Leitha, al confine appunto tra Austria e Ungheria (sarà lo stesso fiume che alla fine dell’impero segnerà il confine tra Cisleithania e Transleithania, le due componenti dell’Austria-Ungheria). Ora Federico, ultimo duca della Casa di Babenberg, non aveva eredi maschi, e la sua successione fu disputata tra i mariti di sua nipote Gertrude, appartenenti alle case di Baden e di Boemia. La nobiltà austriaca preferì l’opzione boema e nel 1252 il principe ereditario di Boemia, Ottokar, fu riconosciuto Duca d’Austria e di Stiria. Ottokar, divenuto re di Boemia l’anno successivo come Ottokar II, fortificò il proprio titolo all’Austria sposando Margherita di Babenberg, sorella maggiore del duca Federico, di 26 anni più vecchia di lui.

Nel 1254 morì in Italia, a Lavello, Corrado IV di Hohenstaufen, re di Germania e di Sicilia, unico erede del grande imperatore Federico II, e per la Germania si inaugurò quel periodo noto come Grande Interregno, durante il quale la nobiltà tedesca non riuscì ad eleggere un sovrano universalmente riconosciuto per cui il potere imperiale (la corona di Germania era allora associata al Sacro Romano Impero) rimase vacante. Ottokar II approfittò di questa vacanza imperiale per espandere grandemente i propri territori. Oltre all’Austria e alla Stiria aggiunse i territori di Eger in Sassonia, a nord-ovest di Praga, e al sud, all’estinzione della Casa di Sponheim, i territori di Carinzia e Carniola, corrispondenti all’Austria meridionale e all’attuale Slovenia. Divenne in vent’anni il principe più potente del Sacro Romano Impero. Ma questo alla fine gli costò pure la vita.

Nel 1273 alla fine i grandi principi tedeschi si misero d’accordo per eleggere un re. La Casa di Hohenstaufen era ormai estinta quindi erano liberi di cercare ovunque. Ottokar II era il principe più potente del Sacro Romano Impero ma proprio questa sua condizione fece sì che i principi si orientassero altrove. La scelta cadde infine su un nobile conosciuto ma di secondo rango, non in grado di minacciare l’indipendenza di fatto dei grandi principi: quest’uomo fu proprio il conte d’Asburgo, Rodolfo IV, che fu eletto a Francoforte il 1º ottobre 1273 re di Germania con il nome di Rodolfo I. Fu una scelta unanime poichè i sette elettori, laici ed ecclesiastici, decisero di ignorare Ottokar ed ammettere al suo posto nel collegio il duca di Baviera.

Ottokar non riconobbe il verdetto, evidentemente diretto ad indebolire il suo potere visto come minaccioso dagli altri principi. Rodolfo invece prese immediatamente la palla al balzo e dichiarò come suo obiettivo di restaurare alla corona tedesca quelle terre di cui i grandi signori si erano indebitamente appropriati durante il Grande Interregno. Era una dichiarazione di guerra di fatto, che divenne effettiva nel 1276, quando il re di Boemia fu posto al bando dall’Impero. Rodolfo catturò Vienna ma tosto si formarono due coalizioni. Rodolfo ebbe l’appoggio del re d’Ungheria, arci-nemico di Ottokar. Si combattè infine una grande battaglia il 26 agosto 1278 a Dürnkrut, nel Marchfeld, nell’attuale regione austriaca della Bassa Austria. Ottokar fu sconfitto e sul campo perse la vita, probabilmente ucciso a tradimento da dei nobili austriaci che gli avevano giurato fedeltà. Il suo successore Venceslao II mantenne la Boemia ma dovette cedere Austria, Stiria, Carinzia e Carniola che tornarono quindi tra le terre dell’Impero in assenza di legittimi signori.

In seguito Rodolfo lavorò di fioretto, convincendo a poco a poco i principi, tramite riconoscimenti di vario tipo, ad accettare l’infeudamento dei territori così avocati all’Impero alla propria famiglia. Non ci riuscì per tutti, ma vi riuscì per i migliori. Alla Dieta di Augusta del 1282 Rodolfo investì i propri figli Alberto e Rodolfo con i due ducati d’Austria e di Stiria, mentre dovette lasciare la Carinzia al conte di Gorizia, suocero peraltro di Alberto. Il figlio Rodolfo fu anche investito del Ducato di Svevia, un titolo scarso di potere ma pieno di significato vacante dalla morte del giovane Corradino sul patibolo a Napoli.

Rodolfo non ottenne particolari altri successi in vita, e venne a morte nel 1291 senza essere riuscito ad assicurare la corona al primogenito Alberto. Trascurò l’Italia non preoccupandosi di inseguire il titolo imperiale e per questo fu condannato da Dante. Ma il potere che assicurò alla propria famiglia sull’Austria avrebbe reso nei secoli a venire la Casa d’Asburgo forse la più importante dinastia europea.

Per approfondire:

Bérenger Jean, Histoire de l’empire des Habsbourg 1273-1665, Parigi, 2021

Coxe, William, History of the House of Austria, Londra, 1847

Leper, Alexander W.A., A History of Medieval Austria, Oxford, 1941

McCrackan, William D., The rise of the Swiss Republic. A history, New York, NY, 1901

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