Battaglia di Ongal

estate 680

Ongal è una località dalla collocazione non certa, probabilmente sita nel delta del Danubio nell’oggi scomparsa isola di Peuce, in territorio oggi appartenente alla Romania. Qui si combattè una battaglia che segnò la prima costituzione di un’entita statuale nell’Europa orientale, il primo Impero Bulgaro, una delle grandi potenze dell’alto Medioevo. La battaglia è stata anche oggetto di un record in tempi più vicini a noi: nel 1981 la Bulgaria finanziò un kolossal su quegli eventi, Aszparuh, (rilasciato in inglese in versione ridotta come 681 AD: The Glory of Khan) in cui furono impiegati come comparse circa 60.000 militari dell’esercito bulgaro, permettendo in era di ancora modesti effetti speciali, la rappresentazione cinematografica della più grande armata mai vista, quella imperiale bizantina.

La storia e la catena di eventi ricorda in parte quella della battaglia di Adrianopoli del 378. I Bulgari erano una popolazione di ceppo turco che si era stabilita sulle coste settentrionali del Mar Nero. All’inizio del VII secolo dovettero confrontarsi con la pressione da est di un altro popolo, i Kazari. Si divisero in due. Mentre una parte si stabilì nella zona del Volga ove sarebbero rimasti sino alla conquista mongola nel XIII secolo gli altri si spinsero verso ovest ove stavano gli Avari ma per evitare di confrontarsi con questi si mantennero sulla costa. Erano guidati da un khan di nome Asparukh. Si stabilirono in quella che è oggi la Dobrugia settentrionale ove incontrarono delle altre tribù slave lì stabilite che in breve assimilarono. Poi occuparono il delta del Danubio entrando in contatto più diretto con l’Impero Bizantino. Bisanzio nel VII secolo aveva in generale evitato una politica interventista nei Balcani, presa com’era a difendersi dalle invasioni arabe, che avevano tolto all’impero la Siria, la Palestina, l’Egitto e il Nordafrica. Tra il 674 e il 678 gli Arabi, costruita una flotta, avevano addirittura posto l’assedio a Costantinopoli. Ma questo era stato il culmine dell’espansione della Mezzaluna; l’imperatore Costantino IV (668-685) aveva respinto l’attacco a Costantinopoli e concluso e simultaneamente respinto per terra gli Arabi in Anatolia, costringendoli ad una tregua che difatto resse per parecchi anni. Si dedicò quindi a riasserire la sovranità imperiale nei Balcani muovendo in primo luogo contro i nuovi arrivati, che si avvicinavano pericolosamente ai ricchi territori della Tracia.

L’offensiva imperiale fu portata per mare e per terra ma i territori del delta mal si prestarono al dispiegamento di grandi forze. I Bulgari si erano preventivamente fortificati e dalle loro posizioni portarono continui attacchi contro i Bizantini che incontrarono difficoltà di movimento. Alla fine ci si mise lo stesso imperatore che, infermo, abbandonò l’armata per ritirarsi a Mesembria (l’odierna cittadina balneare di Nissobar) per curarsi. L’esercito bizantino interpretò l’abbandono del campo come un segnale di ritirata e un riconoscimento di sconfitta e i Bulgari ne approfittarono per contrattaccare trovando ben poca resistenza. Le perdite bizantine sono ricordate come essere state enormi. I Bulgari dilagarano a sud in quella che è oggi la Bulgaria vera e propria e nel 681 invasero la Tracia. Costantino IV fu costretto a venire a patti riconoscendo così una nuova entità statuale a nord dell’impero: un’entità statuale nuova, che non fu nomade ma che costruì città, si organizzò, diventò anche cristiana e che per 3 secoli e mezzo rimase una spada di Damocle ai confini settentrionali dell’impero.

Per approfondire:

John V.A.Fine jr., The Early Medieval Balkans, Ann Arbor, MI, 1983

John F. Haldon, The Byzantine Wars, Stroud, Gloucestershire, 2001

Georg Ostrogorsky, Storia dell’Impero Bizantino (trad.ital.), Torino, 1968

Steven Runciman, A history of the First Bulgarian Empire, Londra, 1930

Aleksandr Stojanov,  The Size of Bulgaria’s Medieval Field Armies: A Case Study of Military Mobilization Capacity in the Middle Ages in “Journal of Military History, 83″, 2019

Warren Treadgold, Byzantium and Its Army, 284-1081, Stanford, CA, 1995

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