Battaglia di Hastings

14 ottobre 1066

La battaglia di Hastings, la più importante della storia inglese, è troppo nota per pretendere di scriverci qualcosa in un semplice articolo di questo tipo. Girando su Internet in tutte le lingue del mondo si possono trovare esaurienti spiegazioni di quello che successe in quel giorno e soprattutto nei mesi precedenti. In questa sede dedicherò poche righe alla battaglia e molto di più agli interrogativi che le vicende culminate nella battaglia e nella successiva conquista normanna dell’Inghilterra suscitano.

La battaglia: diciamo un esercito composito di cavalieri normanni, francesi, bretoni e fiamminghi, di circa 10000 uomini, si scontrò con un esercito anglo-sassone di dimensione più o meno analoga composta quasi esclusivamente di fanteria. Gli inglesi si erano trincerati su una collina e respinsero con successo gli attacchi normanni sino a quando una parte della schiera anglo-sassone non riuscì a resistere alla tentazione di inseguire i cavalieri normanni che finsero una ritirata…il muro di scudi inglese di sfaldò, gli Huscarli di Aroldo II combatterono sino all’ultimo uomo e l’Inghilterra anglo-sassone fu perduta. E questo si trova ovunque. Ma veniamo ora agli interrogativi: perché Guglielmo II, duca di Normandia, volle invadere l’Inghilterra, è abbastanza noto, gli era stato promesso il regno dall’ultimo sovrano della Casa di Wessex, Edoardo III il Confessore. Si tirò dietro di tutto, nobili normanni, francesi, bretoni e fiamminghi (Guglielmo aveva sposato Matilde di Fiandra) con la promessa di terra e di ricchezze. Come Guglielmo riuscì a soggiogare l’Inghilterra, dopo Hastings, e i suoi successori a cambiarla per sempre, mi suscita ancora interrogativi. E non illudiamoci che il ricorso alla produzione accademica in materia ci possa aiutare troppo, il disaccordo è enorme. Nel giro di vent’anni, tra il 1066 e il 1087, l’anno in cui morì, Guglielmo il Conquistatore sottomise l’Inghilterra, sostituendo la vecchia classe dirigente anglo-sassone con nuovi padroni provenienti soprattutto dalla Francia. Lo fece costruendo castelli, prima di legno, poi di pietra, ove i nuovi padroni si trinceravano per partire occasionalmente in spedizioni volte a imporre il proprio predominio feudale. Ma fu sicuramente aiutato dal fatto che a Hastings trovò la morte sul campo buona parte della nobiltà anglo-sassone, creando così un vuoto. Altrimenti la cosa non si spiega. E questo mi porta ad un altro interrogativo. L’Inghilterra è un paese che nel Medio Evo fu invaso tre volte, e in ognuno di questi casi le popolazioni indigene si integrarono e accettarono i nuovi dominatori, i quali perlomeno negli ultimi due casi erano in inferiorità numerica. Parlo dell’invasione degli Angli e dei Sassoni del VI secolo, e delle due invasioni, danese e normanna, dell’XI secolo. Da profano la cosa mi suscita molti interrogativi e la mia risposta è che a quei tempi la distanza tra classi dirigenti e classi subalterne era talmente abissale da permettere delle sostituzioni “tout court” che non incidevano minimamente sulla vita della stragrande maggioranza delle popolazioni.

Per approfondire:

David Bates, William the Conqueror, Stroud, Gloucestershire, 2001

Edward A. Freeman, The History of the Norman Conquest of England. Its Causes and its Results, 6 voll., Oxford, 1870/1876

Nick Higham, The Death of Anglo-Saxon England, Stroud, Gloucestershire, 2000

Richard Huscroft, The Norman Conquest. A New Introduction, New York, NY, 2009

Richard Huscroft, Ruling England 1042-1217, Londra, 2005

Michael K. Lawson, The Battle of Hastings 1066, Stroud, Gloucestershire, 2002

Peter Marren, 1066: The Battles of York, Stamford Bridge & Hastings, Barnsley, South Yorkshire, 2004

Peter Rex, Harold II: The Doomed Saxon King. Stroud, Gloucesterhire, 2005

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