Battaglia di Clontarf

23 aprile 1014

Clontarf, piccolo centro costiero a brevissima distanza da Dublino, è il luogo di una delle due famose battaglie nella storia d’Irlanda (l’altro è il fiume Boyne nell’Irlanda del Nord, ove si combattè nel 1690). Ho sempre considerato l’Irlanda un paese molto particolare, la cui storia mi è sempre apparsa particolarmente ostica. Pur essendo estremamente documentata la storia irlandese è spesso trascurata, probabilmente essendo il paese periferico rispetto al continente europeo e privo di interazione effettiva con la storia d’Europa dopo i primissimi secoli del Medioevo, anche a seguito della conquista inglese del 1170. Inoltre ho sempre trovato estremamente difficile districarmi tra i vari personaggi della storia irlandese medievale e rinascimentale, i cui nomi gaelici ho sempre trovato difficilissimi da ricordare. Venendo a noi comunque Clontarf fu battaglia decisiva nella storia del paese, e vediamo perché.

I Romani mai conquistarono l’Irlanda, anche se la conobbero, la visitarono e vi lasciarono delle tracce. Il paese era abitato da una popolazione celtica con una struttura sociale di tipo clanico. Verso l’inizio del V secolo il paese fu convertito al cristianesimo tradizionalmente mediante la predicazione di S.Patrizio e la nuova religione attechì profondamente nel paese, convertendo l’isola nel secoli tra il V e l’VIII in uno dei maggiori, se non nel maggiore, centro di cultura cristiano in Europa. Il paese fu risparmiato da invasioni e fenomeni migratori e vi fiorirono un numero incredibile di monasteri e di centri di cultura monastica. L’unica conflittualità fu di fatto quella tra i vari clan, mutuata dal periodo precedente ed in marte mitigata dalla nuova religione. I missionari irlandesi invasero letteralmente l’Europa: un nome per tutti S.Colombano. A poco a poco i clan si organizzarono costituendosi dei piccoli regni locali, i più importanti dei quali furono il Leinster (sud-est), Munster (sud-ovest), Connacht (centro-ovest), Northern e Southern Ui Neill (nord-ovest e centro), Ulaid (nord-est). L’appartenenza ad un’unica stirpe e ad un’unica nazione fu però un principio accettato in tutta l’isola, per presto si addivenne a riconoscere tra i vari re una figura nota come Alto re d’Irlanda, riconosciuto ed innalzato come tale dai suoi pari nella collina di Tara presso Dublino. La posizione fu più spesso che no detenuta dal sovrano di Northern Ui Neill.

A partire dalla fine dell’VIII secolo questo panorama cambiò poiché al pari della Gran Bretagna l’isola cominciò ad essere interessata dalla incursioni vichinghe. Provenienti dalla Scandinavia oppure dalle isole scozzesi i vichinghi iniziarono a razziare l’isola, stabilendo delle basi verso le foci dei fiumi e risalendoli poi per compiere razzie nell’interno. I regni indigeni in parte reagirono ma spesso finirono per accordarsi con i nuovi venuti, alleandosi con loro per combattere contro gli altri regni. Tutto ciò portò ad una conflittualità elevata che rovinò e pregiudicò per sempre il paese come centro di sapere e di cultura cristiana. In molti casi i vichinghi arrivarono a loro volta a stanziarsi in pianta stabile, costituendo a loro volta dei regni in concorrenza con quelli indigeni: primo fra tutti questi fu il regno di Dublino, utilizzato spesso come base di partenza per incursioni verso l’Inghilterra. Nel 937 il re vichingo di Dublino si era alleato con i re di Scozia e di Strathclyde per combattere contro Atelstano nella battaglia di Brunanburh. Sul finire del X secolo il predominio della stirpe di Ui Neill fu interrotto dal re di Munster, Brian Boru, che nel 1002 riuscì ad essere riconosciuto Alto re. Costui effettuò un tentativo per imporre effettivamente la sua autorità su gli altri dovendo guerreggiare con gli Ui Neill, che accettarono la sua supremazia, e soprattutto con Leinster e contro i vichinghi di Dublino, che invece la rifiutarono. La guerra fu apparentemente senza quartiere e insanguinò l’Irlanda orientale per vari anni. Alla fine si giunse ad una grande battaglia campale ove Brian Boru guidò tutte le forze dell’isola contro il Leister e i vichinghi di Dublino, rinforzati da altri vichinghi provenienti da Man e dalle isole scozzesi. L’Alto re, ormai molto avanti negli anni, ottenne una grande vittoria in una battaglia particolarmente sanguinosa il cui risultato fu la fine del regno di Dublino e dell’influenza vichinga nell’isola; tuttavia Brian Boru trovò sul campo la morte.

Dopo di lui gli Ui Neill ripresero il loro predominio nominale ma di fatto l’istituzione dell’Alto re decadde completamente. L’isola attraversò quasi due secoli di lotte intestine che si conclusero solo quando nel 1169 la monarchia plantageneta d’Inghilterra la invase e la sottomise. Divisi tra loro, senza autorità centrale, gli irlandesi poterono fare ben poco contro la conquista inglese. Il paese piombò di fatto in una nebbia storica, che si diradò solo occasionalmente di tanto in tanto, e che è durata sino al 1919, costellata di lutti, privazioni e insuccessi.

Per approfondire:

John F. Byrne, Church and politics, c. 750 – c. 1100, in “Prehistoric and Early Ireland, A New History of Ireland, vol. I”, Oxford, 2005

John F. Byrne, The Viking Age, in “Prehistoric and Early Ireland, A New History of Ireland, vol. I”, Oxford, 2005

Clare Downham, Viking Kings of Britain and Ireland: The Dynasty of Ívarr to A.D. 1014, Edimburgo, 2007

Clare Downham, Medieval Ireland, Cambridge, 2017

Seán Duffy, Brian Boru and the Battle of Clontarf, Dublino, 2013

Darren McGettigan, The Battle of Clontarf. Good Friday 1014, Dublino, 2013

Sul web:

Clare Downham, The Battle of Clontarf in Irish history and legend, in historyireland.com

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