- LE ORIGINI E GLI STUDI ALLA NORMALE
Arsenio Frugoni nasce a Parigi il 4 Febbraio 1914 da genitori bresciani emigrati in Francia. Rimasto quasi subito orfano del padre, morto in difesa della sua seconda patria durante il primo anno di guerra, rientra a Brescia con la famiglia, dove trascorre l’infanzia e la giovinezza. Sono anni duri, segnati da ristrettezze economiche, che non gli impediscono comunque di frequentare il liceo “Arnaldo”. Qui ha la fortuna di avere come presidente della commissione d’esame Giovanni Battista Picotti (1878-1970), che insieme a monsignore Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini (1897-1978), futuro Papa Paolo VI, lo convince a partecipare al concorso per l’ammissione alla Scuola normale superiore di Pisa dove prosegue gli studi. Fervente cattolico, già negli anni del liceo si avvicina alla Federazione universitaria cattolica italiana (FUCI), di cui diventa membro attivo del circolo pisano negli anni della Normale. Rimane a Pisa dal 1933 al 1938, in un periodo in cui l’ambiente universitario pisano è diviso tra il pensiero di Giovanni Gentile (1875-1944), allora direttore della Normale, e la corrente del crocianesimo. Ed è in questo ambiente che Frugoni dimostra le sue idee antifasciste oltre all’ammirazione per Benedetto Croce (1866-1952).
2. L’INSEGNAMENTO E GLI ANNI DEL SECONDO CONFLITTO MONDIALE
Completa gli studi sotto la guida del maestro Picotti con cui discute la tesi di laurea “Il pensiero Politico del Papato dal periodo carolingio a Innocenzo III” e pubblicata nel 1940 con il titolo “Papato, Impero e Regni occidentali (dal periodo carolingio a Innocenzo III)“. Fin da subito dimostra una vastità e varietà d’interessi che lo portano a rifiutare, anche successivamente, la gabbia dell’eccessivo specialismo. Ne da subito prova con lo studio di personaggi e momenti della storia bresciana con il lavoro del 1937 “Alessandro Luzzago e la sua opera nella Controriforma bresciana” e con lavori dedicati all’Umanesimo (“Scritti inediti di Benedetto Colucci da Pistoia” e “Carteggio umanistico di Alessandro Farnese“). Vinto un concorso come insegnante di scuola media, diventa professore di italiano, latino e storia nel liceo scientifico di Pisa dal 1938 al 1941, lavorando contemporaneamente come assistente volontario alla cattedra di storia medievale e moderna dell’università di Pisa. Nel 1939 sposa l’amica d’infanzia Pia Chiappa, dall’unione nascono i figli Chiara (1940-2022) e Giovanni (?-1970). Richiamato alle armi allo scoppio del secondo conflitto mondiale, è posto in congedo illimitato nel settembre del 1941 e trasferito come insegnante d’italiano presso l’Istituto italiano di cultura di Vienna. Vi resta fino all’estate del 1943, quando si rientra in Italia e si stabilisce nella casa di famiglia della moglie a Solto Collina (BG), nei pressi del lago d’Iseo. Finita la guerra riprende ad insegnare italiano e latino nel liceo scientifico “Calini” di Brescia. Le difficoltà economiche post-belliche lo spingono ad assumere impegni di lavoro nella divulgazione e per la scuola. Nel 1946 pubblica trentuno conferenze sui “Capolavori dell’arte italiana” oltre ad occuparsi di edizioni scolastiche dei classici latini e a manuali di storia destinati alle scuole medie. Sempre in questo periodo pubblica i “Consigli matrimoniali alle figlie sovrane” di Maria Teresa d’Austria (1717-1780).
3. L’INTENSO PERIODO ROMANO
Nel 1947 il successo ad un concorso per un posto presso la Scuola storica per gli studi medievali di Roma, lo porta in un ambiente favorevole ai suoi studi. Vi resta fino al 1954, svolgendo negli stessi anni il ruolo di assistente incaricato, e poi ordinario, di storia medievale all’università di Roma, prima di essere nominato professore di antichità medievali ed esegesi di delle fonti presso la Scuola speciale per archivisti e bibliotecari della stessa università. Gli anni della Scuola romana, segnano un ritorno preminente allo studio del Medioevo, oltre ad offrirgli la possibilità di confrontarsi con nuovi colleghi ed amici medievisti. Di sincera stima ed affetto i rapporti con Raffaello Morghen (1896-1983) e Raoul Manselli (1917-1984), e successivamente con Paolo Lamma (1915-1961), a cui dedica un commosso ricordo in occasione della prematura scomparsa. È in questi anni che lavora per l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, prima come redattore per la sezione di storia medievale e moderna del Dizionario enciclopedico italiano, successivamente dal 1956 al 1959 insieme a Fortunato Pintor (1877-1960) come direttore del Dizionario biografico degli Italiani. Questi impegni non lo distolgono dall’ottima attività divulgativa. Nel 1958 pubblica “Storia della città in Italia”, ma soprattutto gli anni romani sono quelli dei lavori più impegnativi come medievista. Nel 1950 realizza il saggio su “Il giubileo di Bonifacio VIII”, quattro anni dopo “Celestiniana”, un lungo studio su singoli aspetti della vita di Celestino V, nato Pietro Angelerio (1215-1296), ma anche sulle sue fonti e sul suo ambiente. Molto più breve è la stesura di quella che viene considerata la sua opera migliore: “Arnaldo da Brescia nelle fonti del secolo XII” (1954). L’opera, preceduta da una lunga serie di ricerche e successivamente tradotta anche in francese col titolo “Arnaud de Brescia dans les sources du XIIe siècle” (1993), ha da una parte l’obiettivo di tracciare i limiti della ricostruzione storica di un personaggio del quale non una sola riga ci è rimasta, e che è quindi noto soltanto attraverso testimonianze indirette. Dall’altra, analizza questa sorta di mosaico di testimonianze non soltanto dal punto di vista dell’attendibilità, ma soprattutto dai diversi punti di vista dal quale esse muovono e dalle scelte di volta in volta fatte dallo storico nel raccontare il personaggio. L’opera, che divide la critica, ci restituisce la figura di Arnaldo da Brescia (1090-1155) liberata da arbitrarie incrostazioni secolari, ricondotta all’interno di un quadro di prove più sicure e collocata nel ricco contesto storico dei conflitti politico-religiosi del suo tempo. È lo stesso Frugoni a confermare questo quadro nella voce “Arnaldo da Brescia” scritta per il Dizionario biografico degli italiani. Il 1957 si dimostra un anno particolarmente prolifico. Si occupa di una edizione dell'”Adversus Iudeos” di Gioacchino Fiore (1135-1202) e di quella della “Vita di Cola di Rienzo” dell’Anonimo romano, pubblica il saggio sui “Temi della morte dell’affresco della chiesa dei disciplinati a Clusone” e quello su “Jacopone francescano“, primo di una serie di lavori sulla spiritualità francescana.
- LA CARRIERA UNIVERSITARIA
Nel 1954 vince il concorso a professore ordinario e ottiene la cattedra di storia presso la Scuola normale superiore di Pisa, continuando comunque la proficua collaborazione con l’Istituto storico italiano per il Medio Evo dove ricopre tra l’altro le cariche di segretario generale, membro del Consiglio di presidenza, direttore del Comitato italiano del Repertorium fontium historiae Medii Aevi. Torna nella Capitale nel 1962, chiamato ad insegnare storia medievale nell’università di Roma, ruolo che occupa per otto anni, fino al 31 Marzo 1970, giorno della tragica scomparsa, avvenuta a Bolgheri (LI), in un incidente d’auto dove trova la morte anche il figlio Giovanni. Negli ultimi otto anni romani, si dedica con particolare intensità ad articoli, recensioni e opere divulgative sul mondo dantesco e sulla Roma del tempo di Dante Alighieri (1265-1321). Alla morte, lascia quasi pronta per la stampa, un’edizione delle “Epistolae” di Dante, corredata da traduzione e commento. Grande ammiratore di Marc Bloch (1886-1944), ne raccoglie alcuni saggi in un volume dal titolo “Incontri nel Rinascimento” (1954), ripresi, dopo la sua morte, dall’amico e collega Raoul Manselli in una nuova edizione dal titolo “Incontri nel Medioevo”.
5. FONTI
AA.VV., “Enciclopedia Italiana”, Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, IV Appendice (1978), Voce “Frugoni, Arsenio”.
AA. VV., “Dizionario Biografico degli Italiani”, Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, Volume 50 (1998), Voce “Frugoni, Arsenio”, curata da Gianni Sofri.
AA.VV., “Enciclopedia Dantesca”, Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, (1970), Voce “Frugoni, Arsenio”.
AA.VV., “Dizionario di Storia”, Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, (2010), Voce “Frugoni, Arsenio”.
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[Nell’immagine: fotografia di Arsenio Frugoni tratta dal sito internet repubblica.it, una selezione delle opere di Arsenio Frugoni.]