Battaglia di Anchialo

20 agosto 917

Anchialo è l’odierna Pomorie, località di villeggiatura bulgara sul Mar Nero poco a nord di Burgas. Fu teatro di tre importanti battaglie tra Bulgari e Bizantini: nel 708, nel 763 e appunto questa del 917, che fu senza dubbio la più importante, considerata come una delle più sanguinose battaglia campali del Medio Evo e sicuramente tra i maggiori disastri militari in cui sia incorso l’Impero Bizantino. Il primo Impero Bulgaro si era consolidato nel corso del IX secolo e sotto lo zar Boris I aveva visto la conversione al Cristianesimo nell’864. I Bulgari si erano imposti con le armi ai loro vicini, Peceneghi, Ungari e Serbi e il loro stato era indubbiamente il più importante dei Balcani, ormai alla pari con l’Impero Bizantino. Era un paese pieno di città con la capitale Preslav che raggiungeva i 60.000 abitanti, più di qualsiasi città dell’Italia o della Germania. Nel 893 il trono bulgaro fu occupato dallo zar Simeone I, poi detto il Grande, che si sarebbe dimostrato il più grande sovrano della Bulgaria. Ragioni di conflitto commerciale lo spinsero alla guerra con Bisanzio fin dall’inizio del regno, e i successi ottenuti sul campo in varie battaglie lo spinsero a intervenire addirittura nelle vicende interne dell’impero, sognando la conquista della stessa Costantinopoli. I Bizantini, impegnati a est nel conflitto con gli Arabi e spesso indeboliti da rivolte alla legittima autorità imperiale, si rassegnarono a tener buono il grande zar con il pagamento di un tributo, a lusingarlo permettendogli di visitare Costantinopoli e di essere qui incoronato imperatore dei Bulgari e infine ad accettare una figlia di Simeone quale promessa sposa del giovane Costantino VII. Questo stato di cose, tuttavia, ebbe termine nel 914 quando l’imperatrice Zoe, divenuta reggente con un colpo di stato, disconobbe gli accordi con la Bulgaria e iniziò a preparare l’impero per un confronto decisivo. Alcuni successi ad oriente permisero ai Bizantini di stringere la pace con gli Arabi e a muovere truppe dai temi asiatici all’Europa, cosicché nell’estate del 917 una grande armata di circa 50.000 uomini sotto i generali Giovanni Bogas e Leone Foca mosse dalla Tracia verso il nord, mentre una flotta comandata dal futuro imperatore Romano Lecapeno si portò verso la foce del Danubio, dove Bisanzio guardava ancora le fortezze di Anchialo e di Mesembria. In più i Bizantini, fedeli alle proprie tattiche, con il denaro spinsero Peceneghi, Ungari e Serbi ad attaccare la Bulgaria su altri fronti. L’armata bizantina si mosse verso la fortezza di Anchialo e qui pose il campo. Simeone con l’armata bulgara prese posizione appena a nord, sulle alture a sud del fiume Acheloo (odierno Aheloy) attirando i Bizantini nel classico trabocchetto della storia militare, con un centro debole formato soprattutto da fanteria e due ali molto più forti composte soprattutto da cavalleria comandata dallo stesso zar. Come da manuale i Bizantini, che evidentemente avevano trascurato la ricognizione, attaccarono al centro, la fanteria bulgara cedette, i Bizantini persero formazione per inseguirli e si trovarono in breve attaccati sui fianchi dalla cavalleria bulgara, che li fece letteralmente a pezzi. Molti alti ufficiali e nobili greci perirono. Ciò che rimase del grande esercito si rifugiò a Mesembria. Secondo le cronache greche la strage fu tale che ancora 75 anni dopo sul campo di battaglia si trovavano tanti scheletri di soldati bizantini. In quanto alle conseguenze i Bizantini chiesero immediatamente la pace e Simeone l’accettò, accontentandosi di entrare a Costantinopoli per esservi nuovamente incoronato Zar dei Bulgari e dei Romei. Questa volta la pace tra Bisanzio e la Bulgaria resse, permettendo delle relazioni pacifiche per alcuni decenni sino alla morte di Simeone (927) e sotto il regno del suo successore Pietro che coincisero con l’età d’oro della Bulgaria medievale. Solo verso il 968 le relazioni si guastarono nuovamente iniziandosi una serie di eventi che in 50 anni portarono alla completa scomparsa dello stato bulgaro.

Per approfondire:

Robert Browning, Byzantium and Bulgaria. A comparative study across the early medieval frontier, Londra, 1975

John V.A.Fine jr., The Early Medieval Balkans, Ann Arbor, MI, 1983

John F. Haldon, The Byzantine Wars, Stroud, Gloucestershire, 2001

Georg Ostrogorsky, Storia dell’Impero Bizantino (trad.ital.), Torino, 1968

Steven Runciman, A history of the First Bulgarian Empire, Londra, 1930

Warren Treadgold, Byzantium and Its Army, 284-1081, Stanford, CA, 1995

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