859 (data ignota)
Albelda fu la prima battaglia significativa della Reconquista spagnola, e come tale è ricordata in tre importanti documenti, la Cronaca di Alfonso III, il Codice Vigilano e il Codice di Roda. E’ stata oggetto di manipolazione storica e, come suggerito dal grande Sanchez Albornoz, è all’origine della leggendaria battaglia di Clavijo, dove l’apostolo Giacomo sarebbe intervenuto per guidare i Cristiani alla vittoria contro gli infedeli musulmani.
Dopo l’iniziale vittoria sui Visigoti al Guadalete nel 711 la conquista musulmana della penisola era proseguita in modo abbastanza spedito, complici in larga parta molte famiglie e potentati visigoti che scelsero di convertirsi all’Islam. La spinta offensiva islamica fu frenata una volta che i tentativi di attraversamento dei Pirenei portarono gli arabi a confrontarsi con i franchi, da cui furono sconfitti. Nella penisola la resistenza cristiana si concentrò nelle regioni montuose del nord, ove a partire dalla data tradizionale del 718 un nucleo di resistenza visigoto costituì quello che rimase nella storia come Regno delle Asturie. Gli avvenimenti più importanti avvennero comunque nella parte della penisola soggetta ai musulmani. A partire dal 740 si ebbe la grande ribellione berbera che portò all’abbandono da parte musulmana di una grande zona compresa tra il fiume Duero e le montagne del nord; tale zona rimase praticamente desertica e venne a costituire una sorta di cintura di sicurezza per la giovane monarchia asturiana. Il secondo avvenimento importante fu la costituzione dell’emirato di Cordoba. Nel 750 il califfato Omayyade di Damasco era stato travolto dalla cosiddetta rivoluzione Abbaside; uno dei pochi principi Omayyadi sopravvissuto al massacro del proprio clan, di nome Abd al-Rahman, fuggì in Spagna e qui raccolse in breve un numero sufficiente di seguaci e di fedeli da permettergli di porsi come leader degli Arabi, che in Spagna in quel momento erano in aspro conflitto con l’elemento berbero. Da queste vicende nacque la prima monarchia islamica della penisola, che si affermò per un quarto di millennio come uno dei maggiori potentati europei ed ebbe un’influenza gigantesca sull’evoluzione civile e culturale della Spagna. I beneficiari di questa situazione estremamente fluida furono i popoli del nord-est della penisola, baschi della zona pirenaica e popolazioni autoctone in quelle che sono oggi l’Aragona e la Catalogna. L’autorità islamica ebbe difficoltà ad affermarsi in queste zone e il tentativo franco del 778 naufragò. Di fatto si affermarono dei potentati locali, costituiti da popolazioni indigene, in parte cristiane e in parte musulmane, che interagivano tra loro ad un livello piuttosto elevato. Due fra questi potentati assursero a prominenza: da parte cristiana il Regno di Navarra, tradizionalmente costituita a partire dall’820 da un nobile di nome Iñigo Arista attorno alla città di Pamplona; da parte musulmana si affermò invece una dinastia di origine visigota che aveva abbracciato l’Islam, e che aveva il suo centro nella città di Tudela, i Banu Qasi, e la cui zona d’influenza coincise più o meno con l’attuale Aragona. Questi ultimi non tardarono a stringere forti legami con Cordoba e a qualificarsi come i rappresentanti ufficiali dell’emiro Omayyade nella Spagna del nord. Verso l’851 respinsero un nuovo tentativo d’invasione da parte dei Franchi, e ottennero da Carlo il Calvo importanti contribuzioni quale riscatto per i nobili franchi catturati. Ma la loro influenza spinse in breve i cristiani a coalizzarsi contro di loro. I re delle Asturie, Ordoño I, e di Navarra, Garcia I, decisero di attaccare il capo Banu Qasi Musa ibn-Musa, e lo fecero attaccando la fortezza che questi stava costruendo presso Albelda, una località situata nell’attuale provincia di Huesca. Pare che la vittoria cristiana sia stata completa con la perdita da parte musulmana del grosso della truppa. A seguito della battaglia il potere dei Banu Qasi fu fortemente ridimensionato per diversi anni e l’emiro di Cordoba decise di ritirar loro la delega per la Spagna del nord, impegnandosi quindi direttamente. In tal senso Albelda segnò l’inizio vero del confronto militare tra cristiani e musulmani che si sarebbe poi protratto per secoli, oltre la caduta dell’emirato e formalmente sino alla conquista di Granada nel 1492.
Per approfondire:
Luis Suárez Fernández, Historia de España antigua y media, Madrid, 1975
Paulino Garcia Toraño, Historia de el Reino de Asturias (718-910), Oviedo, 1986
Sul web:
Daniel Fernández de Lis, Batalla de Albelda (859): Ordoño I de Asturias contra Mûsá Ibn Mûsa de los Banu-Qasi in Curiosidades de la historia, 2 giugno 2018