Amore e morte: dramma alla corte di Portogallo

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L’erede al trono del Portogallo Pietro I, nato da Alfonso IV e Beatrice di Castiglia, era destinato ad un matrimonio combinato, come si usava a quel tempo. La promessa sposa era Costanza Manuel de Villena che lo raggiunse a Lisbona nel luglio 1340 per convolare a nozze seguìta da alcune dame di compagnia. Tra queste vi era Inés de Castro (1320/25-1355), figlia illegittima di un nobile galiziano.

Bella, chiamata “collo di cigno”, ella fece subito breccia nel cuore di Pietro I. Nonostante avesse sposato Costanza, Pietro I intrattenne una relazione con Inés, peraltro conosciuta dalla corte che, possiamo immaginarlo, era in forte imbarazzo.

Nel 1345 Costanza morì. I due amanti, forse convolati a nozze segrete poco tempo dopo la morte della legittima consorte, si credettero ormai liberi di uscire allo scoperto. Contrario alla situazione fu il padre di Pietro I, Alfonso IV che per molto tempo aveva cercato di allontanare la donna dal figlio, senza ottenere alcun successo. Probabilmente anche il timore che la famiglia della donna potesse acquisire potere presso Pietro I, condussero Alfonso IV ad ingaggiare tre sicari, Pedro Coelho, Alvaro Goncalves e Diego Llopez Pacheco, per decidere definitivamente del destino di Inés.

La donna si trovava momentaneamente da sola con i figli presso il monastero di Santa Clara a Coimbra, essendo Pietro I lontano, e quando Alfonso IV giunse al cospetto di lei, Inés cercò di intenerirlo con i nipoti, presentandogli davanti il frutto dell’unione con Pietro I. Alcune fonti tramandano che Alfonso IV, intenerito, si fosse tirato indietro, altre invece lo vogliono sodale con gli assassini di Inés i quali diedero seguito a quanto convenuto e decapitarono la bella galiziana.

Immaginate quando la notizia raggiunse Pietro I. Folle dal dolore e dalla furia, si scagliò contro il padre impegnandosi con lui in una guerra lunga due anni, mentre due degli assassini dell’amata furono brutalmente uccisi: si narra che fece loro estirpare il cuore.

Ma la sua vendetta toccó l’apice nel 1357, dopo la morte del padre, quando a Coimbra, durante la propria incoronazione, fece incoronare anche l’amata sposa ormai cadavere, sotto gli occhi attoniti della nobiltà e del popolo, tutti costretti ad onorare la loro regina, quella donna che fu per anni la regina del cuore del loro re. Un re che negli anni successivi diede prova di amare comunque il proprio popolo, impegnandosi nell’amministrazione della giustizia.

La sposa cadavere, così difatti viene ricordata Inés, fu tumulata in una sontuosa bara, raggiunta qualche anno più tardi dall’amato consorte che si fece deporre di fronte a lei, uniti nella vita, uniti nella morte di quell’amore che vince ogni cosa, le difficoltà, la ragion di stato, la morte stessa.

La triste storia di Inés non poteva che essere oggetto di dipinti e opere teatrali, consentendo di giungere ai nostri giorni, sfidando le barriere del tempo.

Per approfondire:

Giuseppe Staffa, 101 storie sul Medievo che non ti hanno mai raccontato, Roma, 2012

Angelo Ribeiro, PIETRO I re di Portogallo, in Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, Enciclopedia Italiana, 1935

 

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