1. ORIGINI E STUDI
Bruno Paradisi nasce a Roma il 6 Maggio 1909. Sotto la guida di Carlo Calisse (1859-1945) si laurea in giurisprudenza all’Università di Roma nel Dicembre 1932. Si dedica autonomamente agli studi di storia del diritto altomedievale, superando così l’impostazione classica legata al modello tracciato da Friedrich Carl von Savigny (1779-1861) per lo studio delle istituzioni e delle dottrine romanistiche durante il periodo dei regni germanici. Grazie ai contatti stabiliti a Milano con Enrico Besta (1874-1952) pubblica la monografia “Massaricium ius” (1937). Basata sullo studio delle fonti letterarie e archivistiche lombarde dall’età tardoimperiale e bizantina fino all’XI Secolo, l’opera si pone in contrasto con le ipotesi germanistiche, mettendo in luce una diretta continuità del contratto di massaricio con il regime delle terre del fisco imperiale. È una tesi nuova che, nell’incerta origine dell’istituto, riscuote larghi consensi
2. L’INSEGNAMENTO UNIVERSITARIO E IL DIRITTO INTERNAZIONALE
Grazie al lavoro sul massaricium nel 1937 ottiene la libera docenza in storia del diritto italiano insieme all’incarico di insegnamento all’Università di Bari. Nel 1940 con la “Storia del diritto internazionale nel Medio Evo” vince il concorso a cattedra per la stessa sede. È uno dei suoi lavori più importanti e innovativi. Fino ad allora il tema non ha ottenuto grandi attenzioni dalla storiografia giuridica. L’opinione più diffusa tra storici e giuristi colloca la nascita del diritto internazionale nella pace di Vestfalia del 1648. Paradisi invece, ne rintraccia la strutturazione fin dall’antichità romana e – contrapponendola al crescente nazionalismo dell’epoca – la indica come punto di origine di una comune civiltà giuridica europea. Continua lo studio del diritto internazionale nell’antichità e nell’Alto Medioevo fino alla fine degli anni Cinquanta, pubblicando numerosi saggi riuniti successivamente nei due volumi di “Civitas Maxima” (1974)
3. IL DOPO GUERRA
Richiamato come ufficiale allo scoppio del secondo conflitto mondiale, grazie all’amico e collega Riccardo Orestano (1909-1988) riesce ad evitare gli orrori del fronte e viene assegnato a un ufficio del ministero della Pubblica Istruzione. Nel 1941 viene chiamato all’Università di Siena. In Toscana rimane per tutto il periodo della guerra e nel primo dopoguerra, dove tra l’altro si avvicina ad ambienti antifascisti. Negli anni successivi si avvicina al Partito Repubblicano Italiano (PRI) di Ugo La Malfa (1903-1979). Vedovo della prima moglie, morta giovanissima e dalla quale nel 1935 aveva avuto il primo figlio, nel 1946 sposa la senese Maria Lida Bonaguidi. Da questa unione nasce il secondo figlio. Dal 1949 al 1967 insegna all’Università di Napoli. Il suo formalismo nei rapporti privati e professionali non lo fa sentire a suo agio né con lo stile di vita della città partenopea né con il suo ambiente accademico. Nel 1968 è chiamato alla Sapienza di Roma dove osserva con ostilità ed incomprensione i moti studenteschi. Prosegue con crescente distacco l’attività didattica fino al pensionamento
4. L’MPEGNO PER LA STORIOGRAFIA GIURIDICA ITALIANA
Accanto ai suoi contributi medievalistici, nella seconda metà del Novecento si dedica a promuovere l’apertura della storiografia giuridica italiana a nuovi temi, specie in tema di storia del diritto moderno, fino al momento rimasta ai margini della tradizione universitaria italiana. Un primo approccio in questo senso è un suo contributo del 1947 apparso in “Gli studi di storia del diritto italiano nell’ultimo cinquantennio (1895-1945)” destinato agli studi in onore di Benedetto Croce (1866-1952), dove si mostra entusiasta dell’opera di Francesco Calasso (1904-1965), dal quale successivamente si distacca per dissidi accademici e scientifici. Nel 1980 pubblica “Il problema del diritto comune nella dottrina di Francesco Calasso“, una monografia fortemente critica al cuore del pensiero storico del giurista leccese. Sul finire degli anni Cinquanta fonda con Edoardo Volterra (1904-1984), la Società italiana di storia del diritto, che si pone subito come punto di riferimento del dibattito internazionale sul tema grazie ai congressi da lui ispirati e organizzati, tra cui spicca l’imponente congresso tenuto a Firenze nel 1973 dedicato a “La formazione storica del diritto moderno in Europa” che vede la partecipazione dei maggiori studiosi europei e statunitensi. Negli anni sessanta partecipa con lo storico del diritto tedesco Helmut Coing (1912-2000) alla fondazione del Max Planck Institut für europäische Rechtsgeschichtr di Francoforte, ispirato a salde idee europeistiche.
5. GLI ULTIMI ANNI
Liberale e aperto alle ricerche dei suoi studenti, non crea una vera “scuola”, ma imprime il suo timbro su molti giovani, promuovendo scambi internazionali, soggiorni all’estero e ricerche di storia europea. Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei dal 1974, per la quale organizza alcuni convegni, quattro anni dopo assume la direzione della “Enciclopedia del diritto” curata dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani degli Alfieri (1877-1961). Nel 1987 la sua produzione scientifica viene raccolta nei due volumi di “Studi sul Medioevo giuridico” dove vengono riuniti i suoi scritti sui temi di storia del diritto nell’alto medioevo e sui primi giuristi dello Studium di Bologna, oltre ad lungo saggio su “Il pensiero politico dei giuristi medievali” (1977) e un’appassionata analisi su “La caduta dell’Impero romano e la crisi della civiltà in Occidente” (1973). Non credente, ma profondamente rispettoso della fede altrui, influenzato dalla moglie, autrice di studi sul cattolicesimo inglese, negli ultimi anni di vita Paradisi si spinge a riflettere sui rapporti tra religione e diritto. Attivo fino alla fine, si spegne a Roma il 18 gennaio 2000
6. FONTI
AA.VV., Enciclopedia Italiana, Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani, V Appendice (1994), Voce “Paradisi, Bruno”, curata da Mario Caravale.
AA. VV., Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto dell’Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani, Volume 81 (2014), Voce “Paradisi, Bruno”, curata da Aldo Mazzacane.