1. LE ORIGINI E I PRIMI LAVORI
Ugo Balzani nasce a Roma il 6 Novembre 1847 da una nobile famiglia di origini bolognesi. Sempre nella Città Eterna, nel 1870 si laurea in giurisprudenza, ma fin da subito si concentra sugli studi storici, grazie anche al rapporto istaurato con Ignazio Giorgi, anche lui con una laurea in giurisprudenza presto riposta in un cassetto per amore della storia.
Fra il 1875 ed il 1876, nell’archivio di Montecassino, comincia a raccogliere e studiare le opere di Gregorio da Catino (1060?-1133?), monaco benedettino e copista nell’Abbazia di Farfa, che alla fine dell’XI Secolo trascrive in ordine cronologico i documenti relativi alle donazioni, vendite, titoli e privilegi concessi da Re e Papi al monastero. Opera che diventerà fondamentale per lo studio delle vicende del Ducato di Spoleto nell’alto medioevo.
Nel dicembre del 1876 insieme all’amico Giorgi ed altri quattordici storici, fonda la “Società romana di storia patria”. Due anni dopo, sempre insieme al Giorgi, pubblica il primo volume, numerato come II, del monumentale Regesto di Farfa, nella collana Biblioteca della Società romana. Si rivelerà un lavoro immenso, il solo primo volume raccoglie 316 documenti. L’opera finale, divisa in altri quattro volumi, raccoglie 1324 documenti, databili dall’inizio dell’VIII Secolo al XII Secolo.
2. L’ESPERIENZA BRITANNICA
Sempre nel 1876, Balzani sposa Augusta B. Simon Agnew, figlia di un filosofo irlandese. Questa unione lo porterà a continui e prolifici viaggi in Inghilterra, dove entra in contatto con gli accademici inglesi, oltre a raccogliere materiale documentario nelle biblioteche ed archivi di Londra, Cambridge, Oxford e Cheltenham. Da queste ricerche ricava tantissimi documenti sulle relazioni tra Roma e l’Inghilterra, rimaste inedite e conservate presso la Società romana di storia patria. Sempre grazie a queste ricerche vedono la luce i saggi “Un’ambasciata inglese a Roma. Enrico VII ad Innocenzo VIII” e “La storia di Roma nella cronica di Adamo da Usk”, oltre ad una corrispondenza su “Recenti lavori storici inglesi relativi all’Italia”. Sulla spinta degli studiosi inglesi pubblica inoltre “un libro di storia vera”, come lo stesso autore lo definisce: “Le Cronache italiane nel Medio Evo”, pubblicato prima in inglese e poi in diverse ristampe anche in italiano. Inoltre traduce in italiano “The Holy Roman Empire” di J. Bryce.
3. GLI ULTIMI ANNI
Dopo aver pubblicato “The Popes and the Hoenstaufen” prima in inglese e poi in italiano, di cui una parte pubblicata postuma nel 1930 a cura di P. Fedele, Balzani torna allo studio delle fonti della storia dell’Abbazia di Farfa, da cui nasce un lavoro pubblicato nel 1903 nel n°33 delle “Fonti per la storia d’Italia” dell’Istituto storico italiano. Scrive inoltre una biografia su Sisto V. Fino al 1907 si alterna con Oreste Tommasini come Presidente della Società romana di storia patria. Il suo nome figurerà tra gli autori della “Storia del mondo medievale” della Cambridge University Press, anche se i suoi contributi saranno pubblicati postumi.
Ugo Balzani muore a Roma il 27 Febbraio 1916. La sua ricca biblioteca, con i manoscritti autografi delle opere, fu donata dalle figlie nel 1919 alla Società romana di storia patria.
Ha ricevuto dall’Università di Oxford la laurea honoris causa e il titolo di corresponding fellow dalla British Accademy; è stato membro dell’Istituto storico italiano e Socio nazionale dell’Accademia dei Lincei.
4. LE FONTI
AA. VV., Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 5 (1963), voce “Ugo Balzani”, curata da Armando Petrucci (1932-2018).
AA. VV. Storia del mondo medievale, Volume IV (La riforma della Chiesa e la lotta fra papi e imperatori)