Ottone III (parte I) – Anni 980-994

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Figlio di Ottone II (955-983) e di Teofano (958-991), Ottone III nasceva nel 980 a Kessel. Era frutto di un parto gemellare, ma la sorella morì dopo poco. Aveva anche tre sorelle maggiori, Adelaide (977-1032), Sofia (978-1039) e Matilde (979-1024).

Dopo la disfatta di capo Colonna del padre nel 982, il piccolo veniva incoronato a Pavia allo scopo di garantire la stabilità del regno. Era il 983, Ottone III aveva appena tre anni e veniva condotto ad Aquisgrana per ottenere la consacrazione, scortato dall’arcivescovo di Magonza, Villigiso (940-1011). Di lì a poco la vita del piccolo sarebbe stata in pericolo.

Di nuovo Enrico il Litigioso (951-995), liberato dalla prigionia imposta da Ottone II e cessata con la prematura morte di questo sovrano avvenuta proprio nel 983 a Roma, tornava sulla scena con l’intenzione di prendere il posto del piccolo Ottone III, il quale gli era stato affidato dall’arcivescovo di Colonia Guarino (†985). Egli cercò pertanto l’appoggio tanto della Sassonia quanto della Baviera e della Lotaringia nel perseguire questo scopo, comportandosi come re e pretendendo la fedeltà che ne derivava.

Nonostante le ambizioni di Enrico il Litigioso, la maggioranza dei vassalli di Ottone III rimasero fedeli a questi, sdegnati dei modi di fare dell’usurpatore e questo consentì alle tre donne, Teofano, Adelaide di Borgogna (928/933-999) e Matilde di Quedlinburg (955-999), rimaste nel regno d’Italia in apprensione per la sorte del loro piccolo congiunto, di avere dei fedelissimi sui quali poter ancora contare. Tra questi vi era l’arcivescovo di Magonza, che riuscì a farsi promettere da Enrico il Litigioso di riconsegnare il fanciullo alla madre. A Rohr il bambino venne restituito alla madre e alla nonna, nel 984, anno in cui anche l’apparizione di una stella veniva intesa come un fausto presagio che accompagnava l’evento.

Dopo essere ritornato tra le braccia della madre, il piccolo Ottone III fu da lei seguito nella educazione necessaria a forgiare un re, affiancandogli per questo motivo il conte sassone Hoiko (?); facendogli conoscere la cultura greca tramite gli insegnamenti di Giovanni Filagato (945-1001); portandolo con sé nei viaggi che erano necessari per governare il vasto dominio, di fatto gestito da Teofano stante la giovane età del figlio.

La vicinanza della madre fu possibile fino al 991 quando a Nimega, a seguito di una malattia, la giovane donna moriva all’età di 33 anni, lasciando il figlio di undici anni sotto la guida di Adelaide di Borgogna, sua nonna. Questa donna di circa 66 anni resse il regno del nipote fino al 994 quando Ottone III raggiunse la maggiore età ed iniziò ad esercitare il potere in autonomia.

Orfano di padre già in tenera età, egli fu seguito da due donne energiche e di potere, che lo crebbero trasmettendogli ognuna i propri ideali, la propria cultura, il proprio modo di guardare alle questioni politiche. A queste donne si era affiancata nel frattempo anche la zia Matilde di Quedlinburg.

FONTI

– Keller, H. Gli Ottoni una dinastia imperiale fra Europa e Italia (secc. X e XI), Carocci editore, 2021

– Thietmar di Merseburg Cronaca, Introduzione e traduzione i Matteo Taddei, presentazione di M.Ronzani, appendice di P.Rossi, Pisa University Press, 2018

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