Era titolare del Marchesato di Lamentana assieme al fratello Fabio, referendario apostolico e reggente degli archivi dello Stato della Chiesa. Uomo d’armi servì il re di Spagna, il pontefice, da cui fu investito del Ducato di Selci e infine il re di Francia. Nel 1596 era comandante della cavalleria straniera del re Enrico IV, che aveva appena rinunciato al calvinismo riconciliandosi con il pontefice Clemente VIII. Permanendo tuttavia dei dissensi tra il re e il papa in relazione ai termini della riammissione del re nella comunità cattolica Virginio fu segretamente inviato in Italia con un piccolo corpo armato al fine di creare disordini nello Stato pontificio per forzare la mano al pontefice. Tuttavia appena arrivato nella Marca Anconetana fu ucciso alle Grotte presso Ancona in uno scontro con la guardia corsa, della sua testa mozzata venendo fatta pubblica esposizione in Roma.(1)
(1)Pompeo Litta Biumi, ORSINI DI ROMA, Tav.XXVI, in “Famiglie celebri italiane, Vol.62“, Milano, 1846