Il 31 dicembre 1502 Cesare Borgia, fingendo un tentativo di riconciliazione, catturò con l’inganno quattro degli artefici della cosiddetta congiura della Magione, mirante a impedire la realizzazione da parte di Cesare di una signoria territoriale nell’Italia centrale. I quattro furono Vitellozzo Vitelli, conte di Montone, Oliverotto Euffreducci, signore di Fermo, Francesco Orsini, 4º duca di Gravina e Paolo Orsini, marchese di Atripalda. Vitellozzo Vitelli e Oliverotto Euffreducci furono uccisi poco dopo la loro cattura, venendo strangolati per opera di Michelotto Coreglia. Francesco e Paolo Orsini furono invece imprigionati a Città della Pieve, ove furono a loro volta uccisi per opera del Coreglia e di un altro sicario il 18 gennaio 1503, uno venendo strangolato e l’altro annegato.