Nel 1350 era stato spinto dal padre Ugone del Balzo, 3º conte di Avellino, a stuprare la principessa Maria, sorella della regina Giovanna I e vedova del duca Carlo di Durazzo, e a prenderla in moglie. Quando il padre nel febbraio 1351 fu ucciso da Luigi di Taranto Roberto fu imprigionato insieme al fratello Raimondo. All’inizio dell’estate 1353 la moglie ottenne dalla sorella il permesso di vendicarsi dell’offesa subita per cui Roberto fu trasferito dalla prigione al palazzo reale e qui fatto uccidere dalla moglie in sua presenza.(1)
(1)Carlo Ciucciovino, La cronaca del Trecento italiano, Vol.III, 1351-1375, Roma, 2016 p.85