Riccardo IV Tizzoni

Fu trucidato insieme alla moglie Beatrice e ai figli nella notte tra il 14 e il 15 febbraio 1529 quando diciannove congiurati, guidati da un certo Antonio Vianzino penetrarono nel castello dopo aver eliminato le guardie. Il maniero fu dato alle fiamme. La strage fu motivata da un lato dalla volontà del conte di punire alcuni abitanti che avevano partecipato all’assalto del castello di Vische nel Canavese contro i conti di San Martino, e dall’altro dall’insofferenza della popolazione contro le angherie e i soprusi del conte stesso(1).

(1)Fabrizio Bacolla, Un carnevale di sangue, in La voce, Blog, 14 febbraio 2015