Giovanna I di Napoli

Successivamente alla sua resa all’usurpatore Carlo di Durazzo, che divenne re Carlo III, fu tratta prigioniera prima nel castello di Nocera, poi, il 28 marzo 1382, nel castello di Muro Lucano, e sottoposta alla custodia di Palamede Buzzutto, fratello dell’arcivescovo di Napoli Ludovico, che aveva forti motivi di rancore personale contro di lei. Poco tempo dopo Carlo, dovendo confrontarsi con la spedizione del duca Luigi I d’Angiò, che Giovanna aveva riconosciuto come proprio erede, ordinò di sopprimere la regina che il 27 luglio 1382 venne aggredita nelle proprie stanze da quattro sicari ungheresi che la legarono mani e piedi e quindi la soffocarono tra cuscini di piume.