Successo al padre Cesare II nel 1531 nel feudo di Orzivecchi combattè al servizio dei francesi. Famoso schermidore e protagonista di numerose giostre e tornei, si rese inviso in seno al patriziato bresciano per l’indole prepotente e violenta che lo portò altresì a compiere alcuni omicidi. Infine si formò contro di lui una congiura capeggiata dal conte Avogadro e il 26 ottobre 1546 fu trucidato da una numerosa schiera di armati mente usciva dalla bottega di un armaiolo presso la Fara dei Mercanti di Brescia(1)
(1)MARTINENGO CESARESCO Giorgio, “il superbo italiano”, in Enciclopedia Bresciana a cura di Antonio Fappani