Importante signore dell’Agro romano si distinse insieme al fratello Giovanni per una serie di scorrerie e di disturbi che suscitarono la reazione del governo popolare di Roma, nelle mani della milizia detta dei Banderesi. Nell’agosto 1360 i banderesi invasero le terre dei Caetani e presero Anagni, loro principale residenza. Giovanni riuscì a fuggire mentre Giacomo, catturato, fu impiccato.(1)
(1)Paola Supino Martini, CAETANI, Giacomo (Iacobello, Bello) in “Dizionario Biografico degli Italiani, Vol.16“, 1973