A seguito dell’irruzione delle milizie sforzesche nella Marca e dell’uccisione di Berardo da Varano a Tolentino, si formò in Camerino una vasta congiura con l’obiettivo di levar di mezzo per sempre la famiglia da Varano. La domenica 10 ottobre 1434 mentre Gentilpandolfo con poca scorta e con i figli di Berardo, alcuni dei quali ancora in tenera età, si avviava per assistere alla Messa nella chiesa di San Domenico un folto gruppo di congiurati armati li aggredì sul sagrato. Caddero uccisi a colpi di spada e di pugnale Gentilpandolfo e i suoi nipoti Giovan Venanzio, Ladislao e Rodolfo mentre i piccoli Bartolomeo, Ansovino e Giovan Filippo furono percossi a morte contro le pareti della chiesa. L’eccidio si concluse poi quando la folla invase il palazzo dei Varano e uccise altri due membri della famiglia. Scamparono alla strage solo Rodolfo e Giulio Cesare, figli rispettivamente di Piergentile e Giovanni II.(1)
(1)Camillo Lilii, Dell’historia di Camerino, Parte II, Macerata, 1652 p.175-176